L’olio Chiuse di Sant'Arcangelo di Frantoio Gaudenzi prende in prestito il suo nome proprio dall’area in cui è si trova uno dei loro oliveti: vicino ad una chiesetta dedicata a Sant’Arcangelo ai confini di un bosco sulle colline umbre, a 600 mslm.
Categoria: Umbria
Dall’alto si contemplano paesaggi come patinati, conche di un verde argenteo, colline che scendono lentamente a valle recando torri, campanili, basiliche, monasteri. Tramonti limpidi, di un rosso privo di eccesso, sfumano sulle rocche e sugli oliveti, tra suoni di campane e rondini. L’aria leggera dà un senso di euforia fisica.
(Guido Piovene)
L’Umbria è definita il “Cuore verde dell’Italia”: ha una posizione centrale nella penisola, è ricca di boschi, parchi naturali e aree verdi e non ha, pur trovandosi a poche centinaia di km dai litorali delle regioni circostanti, sbocchi sul mare.
Questa peculiare caratteristica, unita ad un terreno prevalentemente collinare e montano, ne condiziona non poco il clima, decisamente continentale e freddo rispetto ai territori contigui, mitigato solo dalla presenza del lago Trasimeno. L’olivicoltura quindi, nel corso della sua Storia millenaria in queste terre, ha dovuto sempre proteggere i suoi olivi dalle gelate e dalle basse temperature, prediligendo le esposizioni e le colline migliori per la vita dei suoi ulivi ultra secolari, modellando anche il suo territorio a necessità, per accogliere le piante tra le sue ripide pendenze. In queste terre infatti sono tangibili gli incentivi che l’Impero Romano prima e lo Stato Pontificio poi hanno dato all’olivicoltura.
Le Cultivar principali sono rappresentate dal Moraiolo, Frantoio e Leccino, che affiancano le autoctone Dolce Agogia (della zona del lago Trasimeno), Rajo, Correggiolo e altre (Borgiona, Bianchella di Umbertide, Pocciolo, Nostrale di Rigali).
L’Umbria ha un’unica DOP, la DOP Umbria appunto, che raccoglie la produzione di qualità da Cultivar Leccino, Frantoio, Moraiolo, San Felice, Rajo e Dolce Agogia. I suoi Oli EVO possono risultare molto differenti a seconda della zona di produzione, dai più intensi verso le colline di Assisi e Spoleto ai più delicati e leggeri della zona del Trasimeno.