I nemici dell’olio EVO

Avete letto il nostro articolo su come si produce un olio d’oliva? Avete imparato come si degusta un olio EVO? Ora sapete quindi come distinguere un buon olio da un olio meno buono. Ma come conservarlo correttamente? Alcuni banali errori possono rendere vani tutti gli sforzi di produttori, contadini e frantoiani, facendo decadere in poco tempo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali di questo fantastico prodotto.

Per essere definito extra vergine l’olio di oliva deve avere un’acidità libera <0,8% e non deve presentare difetti all’analisi organolettica di un panel test (Reg. CEE n. 2568/91). Durante un’analisi organolettica tre sono le caratteristiche principali che si vanno a ricercare nell’olio:

  1. Il fruttato;
  2. La sensazione amara;
  3. La sensazione piccante;

Queste caratteristiche devono essere sempre presenti in un olio EVO, anche se la loro intensità può variare tra le diverse cultivar e gli oli prodotti. Se non conserverete correttamente il vostro olio potreste perdere queste qualità in pochissimo tempo.

Per la produzione e lo stoccaggio (in frantoio come a casa) di olio EVO, bisogna sapere che l’olio ha tre grandi nemici: luce, ossigeno e calore. Ecco perché per apprezzare al meglio la sua grande qualità è necessario:

  • Proteggerlo dalla luce, usando bottiglie scure. Il vetro scuro è il miglior materiale per conservare inalterato l’olio [1];
  • Tenerlo il più possibile a ridotto contatto con l’ossigeno. L’unica cosa che si può fare una volta aperto è chiudere il suo contenitore con grande attenzione ad ogni singolo utilizzo e comunque cercare di terminarlo in breve tempo.
  • Allontanarlo da fonti di calore e tenerlo in ambienti con una temperatura tra i 12 e i 18°C.

[1] : The Nutraceutical Value of Olive Oil and Its Bioactive Constituents on the Cardiovascular System. Focusing on Main Strategies to Slow Down Its Quality Decay during Production and Storage.